mercoledì 10 aprile 2013

MUSEO DEL VIAGGIO ''Fabrizio De Andrè'' , il campo Rom luogo di Cultura



L’8 aprile di ogni anno ricorre la Giornata Internazionale dei popoli Rom e Sinti.


In questa data, nel 1971, a Londra ebbe luogo il primo congresso internazionale organizzato dalle rappresentanze Rom, Sinte, Romanichals, Manouche e Gitane.
In quell’occasione nacque la Romani Union e furono scelti la bandiera e l’inno di questo grande popolo.

Questa giornata, l’8 aprile, mi è sembrata perfetta per fare visita ad un luogo particolare, il Museo del Viaggio dedicato a Fabrizio De Andrè, all’interno del campo comunale di via Impastato, a Milano.
Ho avuto il piacere di intervistare il sig. Bezzecchi, Presidente della Cooperativa Romano Drom e Vice Presidente nazionale della Federazione Rom e Sinti Insieme.


Prima di tutto, le presentazioni. Chi è Giorgio Bezzecchi?

Rom figlio di deportati nei campi di concentramento, nipote di un internato a Birkenau, la sua famiglia ha subito le peggiori persecuzioni.
I genitori, internati in campi italiani, sono riusciti a fuggire sotto la spinta degli alleati, e dopo la Guerra si sono fermati nel primo campo comunale d’Italia (nato nel 1968 a Milano, in via Negrotto). 
L’amministrazione del tempo aveva  pensato di 'sostenere' le famiglie numerose inserendo i bambini più piccoli nei collegi correzionali, Giorgio Bezzecchi nel ‘69 ha frequentato uno di questi collegi, all’interno dei quali si veniva sistematicamente bacchettati,  era vietato parlare il Romanes e i maltrattamenti erano all’ordine del giorno. 
L’anno dopo è approdato nelle ‘classi speciali Lacio Drom’, l’Apartheid a scuola, in cui si apprendeva a ‘vivere in modo civile’.
A seguito di queste esperienze scolastiche, Bezzecchi riesce comunque a divenire il primo Rom frequentante una scuola media e, successivamente, quella superiore (sui giornali scrivevano ‘’Anche lo zingaro diventa ragioniere’’).
Il sostegno della famiglia e della comunità lo hanno aiutato nel percorso scolastico e già a 9 anni faceva parte del gruppo degli anziani, degli adulti, <<entravo nella kriss (il ‘tribunale’ della comunità) e ne ero segretario poichè sapevo leggere gli atti di cui gli anziani discutevano. Sono stato uno dei primi ad apprendere il metodo di comunicazione dei gagi (i non Rom) : la scrittura e la lettura (al contrario della tradizionale cultura orale).>>

Dopo il diploma è iniziato il lavoro con l’amministrazione, a seguito di  una borsa di studio, Bezzecchi è stato consulente di giunta municipale, fino alla giunta Moratti nel 2007.
Con questa nuova giunta entrava in vigore la cosiddetta ‘emergenza nomadi’ e partiva l’infamia della schedatura (vi ricordate?) in applicazione al decreto Berlusconi.
Il  piccolo campo di via Impastato, composto da una quarantina di persone, tra cui 10-15 bambini, viene circondato all’alba da 70 agenti di polizia di Stato in tenuta antisommossa con furgoni della scientifica per i rilievi fotografici...all’interno del campo sono tutti cittadini italiani regolarmente residenti, per cui bastava controllare all’anagrafe...esiste tutt’ora un archivio parallelo per i Rom e i Sinti di Milano, custodito in prefettura, si tratta quindi di un censimento etnico su base razziale.
Gli abitanti del campo hanno chiesto la distruzione di questo archivio e aspettano a tutt’oggi una risposta dal tribunale. I Rom sono continuamente vittime di queste inaccettabili discriminazioni.

Giorgio Bezzecchi, dal canto suo, è anche Presidente della Cooperativa Romano Drom, cooperativa di servizi, che cura la manutenzione dei campi, la formazione di mediatori culturali e sociali, e l’inserimento di queste figure professionali nei campi e nelle scuole, lavoro mirato soprattutto a superare gli ostacoli di razzismo e discriminazioni.
Nasce così anche il progetto del Museo del Viaggio.




Che cos’è il Museo del Viaggio?

Il Museo nasce da un’esigenza della comunità che abita questo luogo, per dare un segnale all’esterno, per dire che un campo Rom può essere luogo di Cultura, non soltanto devianza, criminalità, ma diversità culturale da scoprire.
Nasce con il sostegno della fondazione Cariplo, dell’Opera Nomadi e della cooperativa Arca di Noè.
E’ strutturato per un percorso didattico all’esterno e all’interno, una parte del campo Rom è adibita alle sole attività del Museo, con vari spazi:
all’interno il centro di documentazione in muratura che conserva documenti e materiale sulla storia e cultura del popolo Rom;
al suo esterno uno spiazzo per le attività estive all’aperto, come concerti di musicisti Rom, eccetera;
infine la carovanina (in via di ristrutturazione) degli anni ‘50 del secolo scorso, che da l’idea del viaggio, con ancora gli agganci per i cavalli e le gomme da strada montate più recentemente, un oggetto raro e di valore storico.

Negli spazi interni del museo si svolgono corsi di cultura Rom e lingua Romanes, di musica (con il maestro fisarmonicista Jovic Jovica), e naturalmente i percorsi formativi per le scuole (attualmente stanno facendo visita al Museo 5 scuole dell’interland milanese) e corsi per l’Università Bicocca di Milano, tutte attività molto ben accolte e frequentate dalle persone della città.

Come per tutti i luoghi culturali, anche la vita di questo particolare museo non è però facile.
In primo luogo per l’aspetto economico (i corsisti infatti frequentano ad offerta libera, mentre le scuole per principio hanno accesso gratuito alle offerte formative del campo), la fondazione Cariplo ha sostenuto questo programma ma ora occorrono nuovi fondi, con la nuova giunta comunale di centro sinistra è stata fatta una richiesta per dei tavoli di lavoro, magari per far rientrare il museo nella parte culturale del Piano Nomadi, i cui fondi dovrebbero essere sbloccati a breve.
Il museo, nato quattro anni fa sotto l’amministrazione di centro destra della Moratti, ora ha maggiore dialogo con la nuova giunta Pisapia, che pare essere più disponibile per una continuità di queste attività culturali.
Il Museo del Viaggio è infatti un archivio importante, al suo interno ha tutta la documentazione dell’Opera Nomadi, un archivio consultabile di libri unici (molti non hanno avuto una seconda edizione di stampa), materiali video, documentari, cd musicali, eccetera.
Nella città di Milano il progetto è stato accolto bene, la richiesta è alta e le attività sono state molto frequentate.




Questo luogo è stato intitolato alla memoria di  Fabrizio de Andrè (che tanto ha parlato del popolo Rom) , amico di Bezzecchi, che ha tradotto per lui il testo della canzone ‘Khorakhanè’ in lingua Romanes.

In altre città, conseguentemente all’apertura di questo museo, stanno iniziando a nascerne altri, ad esempio ad Isernia: si tratta di musei all’interno di enti pubblici che hanno concesso un piccolo spazio per la documentazione storica di Rom e Sinti.

Infine, nel mio piccolo mi auguro che l’interesse per questo museo rimanga alto e che altre città ed altre comunità Rom siano interessate ad intraprendere lo stesso percorso di apertura e scambio.
Il mio invito è di andare a far visita a questo Museo del Viaggio, comprendendo che la diversità culturale è una ricchezza da scoprire e da cui imparare, mai un ostacolo.

Potete saperne di più sulle attività del museo, visitando il blog:


e le pagine facebook:
‘Museo del Viaggio’ e ‘Museo del Viaggio Fabrizio De Andrè’








Čvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kašta
vašu ti baro nebo
avi ker.

kon ovla so mutavla
kon ovla
ovla kon aščovi
me ğava palan ladi
me ğava
palan bura ot croiuti

(Poserò la testa sulla tua spalla e farò un sogno di mare - e domani un fuoco di legna - perché l'aria azzurra diventi casa - chi sarà a raccontare? Chi sarà?
Sarà chi rimane
io seguirò questo migrare, seguirò questa corrente di ali)

-da 'KhoraKhanè' di Fabrizio De Andrè-





2 commenti:

Susy ha detto...

<3

Anonimo ha detto...

A forza di essere vento...
Ciau Fri!