venerdì 21 dicembre 2012

Piccola recensione per IL RICORDO CHE NON AVEVO di Alberto Maria Melis

Ieri in libreria mi sono intrufolata nel reparto ‘ragazzi’ e ho comprato questo libro.
Oggi, a distanza di poche ore, è per me impossibile trattenere l’entusiasmo per ciò che ho letto.




Alberto Melis scrive con tale poesia e suggestione che diventa impossibile staccare gli occhi dalle pagine. Il romanzo parla di ‘’una storia dimenticata dalla Storia’’, è il PORRAJMOS spiegato ai bambini. E i bambini, di fronte a questo argomento, siamo tutti noi, al di là delle età anagrafiche. Quello che nelle scuole si insegna, quello che si dice su questo argomento è poco (se non addirittura NULLO nella maggior parte dei programmi scolastici) e nel libro veniamo presi per mano e guidati verso la riscoperta della Nostra Storia, -la Storia di tutti noi-, scoprendo mano a mano atrocità che raramente ci vengono insegnate.

Il Porrajmos, che nella nostra lingua significa ‘’grande divoramento’’ è l’equivalente della Shoah per il popolo Ebreo: è lo sterminio, durante la Seconda Guerra (più precisamente tra il 1934 e il 1945), di circa 500mila uomini e donne e bambini appartenenti al popolo Rom.
A tutt’oggi in Italia le popolaioni Rom e Sinte non hanno ancora ricevuto alcun riconoscimento ufficiale delle persecuzioni subite.

(...) Ma non c’erano solo ebrei a Litmannstadt.
Angela continuava a fissarmi, senza capire dove volessi andare a parare.
Consultai ancora gli appunti
-Nell’autunno del 1941 a Litmannstadt arrivarono cinquemila rom. Erano stati fatti prigionieri dai nazisti e deportati a bordo di lunghissimi treni.
-Ma maestra Carola non ci ha mai detto che anche i rom vennero perseguitati dai nazisti- sussurrò Angela.
-Già- ammisi. - Eppure su Wikipedia c’è scritto che anche gli zingari venivano considerati da Adolf Hitler una ‘’razza inferiore’’, e perciò da eliminare. E che pochissimi, fra i rom deportati a Litzmannstadt, sopravvissero. A metà gennaio del 1942, la maggior parte di loro era già stata uccisa. (...)

Il libro si avvale, in copertina, dell’apprezzamento di Moni Ovadia, che lo definisce ‘’un libro coraggioso, dove l’amicizia e il desiderio di conoscenza dissipano l’indifferenza e il pregiudizio nei confronti dei Rom’’.
Io l’ho trovato toccante, delizioso da leggere e uno spunto continuo di riflessione.
E per questo Natale non mi sento di consigliarvi altro regalo se non questo libro, per cui fiondatevi nel reparto ‘bambini/ragazzi’ e regalatevi (e regalate) una buona lettura.
Prezzo onestissimo, otto euri e cinquanta. Edito da Oscar Mondadori Junior.
….e buone feste, all’insegna della conoscenza!

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